Il disastro della Nazionale guidata da Edmondo "Mondino" Fabbri ai campionati del Mondo del 1966 con la sconfitta contro la Corea indusse la Federazione a chiudere le frontiere del calcio italiano e a produrre un calcio autarchico per risollevare il ‘prodotto interno’. Così siamo andati avanti fino alla stagione 1979/80 che aveva lasciato più di un segno sul mondo del calcio italico: in quell’estate, lo scandalo legato al Totonero portò alla retrocessione del blasonato Milan e alla penalizzazione di tre squadre: Avellino, Bologna e Perugia, costrette a partire da quota -5. Il risultato della chiusura delle frontiere fu un progressivo impoverimento della qualità del gioco e del numero di gol segnati. E fu così che con la stagione 1980/81 i vertici federali dettero la possibilità ad ogni club della massima serie di ingaggiare un giocatore non italiano. Erano 16 le squadre, ma non tutte approfittarono di quella concessione. Arrivarono campioni veri, buoni giocatori e anche qualche bidone clamoroso. Vediamoli insieme nella prima scheda dedicata ai campioni
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